Primitivo 2020
I muscoli e i nervi tesi di un atleta adattato al suo territorio, che usa le sue potenzialità e quelle dell’ambiente con cui convive per esprimere sia la sua concreta materia che la sua fresca e tonificante agilità e dinamica beva.
Il primitivo di Ludovico è come il suo vignaiolo, un viandante in terra delle Gravine, sicuro delle sue origini, temprato dalle sue esperienze, certo delle sue capacità.
Il primitivo che ci piace, convinto e generoso, scattante, corroborante e scalpitante
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I colori densi, decisi, ostinati del Primitivo convalidano la natura del vitigno e la rappresentano già solo cromaticamente.
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I profumi ne consacrano il corredo genetico aromatico, tra note di marasca e ciliegia mai invasive sempre eleganti ed educate, insieme a novità erbacee, sapide, inaspettate e che iniziano a far comprendere il calice che sarà.
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Il palato è il giusto e bilanciato epilogo delle tre fasi dell’assaggio, ricco, carico che però come una diga riesce ad indirizzare su tutte le papille, le infinite sensazioni di cui è capace. Minerale, ghiotto, a tratti inaspettatamente tannico, sicuramente asciutto e succoso, consistente e agile al contempo.
