Il secondo giorno del FIVI รจ quello della ๐‘๐‘œ๐‘›๐‘ ๐‘Ž๐‘๐‘’๐‘ฃ๐‘œ๐‘™๐‘’๐‘ง๐‘ง๐‘Ž!

Il primo giorno, l’impatto, il piacevolissimo frastuono emozionale da cui sei coinvolto, ti lascia spiazzato e nonostante appunti, indicazioni, strategie studiate a tavolino, sei travolto.

Il secondo giorno invece, sei pronto, carico a pallettoni, sai quello che ti aspetta e quindi parti in quarta.

Dianetti, la solita conferma, un bere schietto, franco, autentico!

Inizio, andando sul sicuro, senza esitazione, balzo in Val Menocchia, tuffo nelle marche, salto carpiato nel territorio, ingresso in “acqua” da 100!

๐ฟ๐‘ข๐‘๐‘–๐‘Ž๐‘›๐‘œ ๐ถ๐‘Ž๐‘š๐‘๐‘œ ๐‘‰๐‘Ž๐‘™๐‘™๐‘’๐‘Ÿ๐‘œ๐‘ ๐‘Ž ๐‘‚๐‘“๐‘“๐‘–๐‘‘๐‘Ž ๐ท๐‘‚๐ถ๐บ ๐‘ƒ๐‘’๐‘๐‘œ๐‘Ÿ๐‘–๐‘›๐‘œ 2019

Dalla selezione della vigna piรน alta e vecchia, da terreno calcareo, sassoso che ne determina sapiditร  e concretezza.

Fermentazione in barrique, contatto di 9/12 mesi sulle fecce per donare volume e tridimensionalitร .

Calice pieno, sapido, fresco, tra felce e soffi balsamici, tra note succose citrine e gentili di zagara.

๐‘‰๐‘–๐‘”๐‘›๐‘Ž๐‘”๐‘–๐‘ข๐‘™๐‘–๐‘Ž ๐‘‚๐‘“๐‘“๐‘–๐‘‘๐‘Ž ๐‘Ÿ๐‘œ๐‘ ๐‘ ๐‘œ 2016

Montepulciano in purezza, profumi tesi, tenaci, prugna, mora, sottobosco, palato con attrito e pienezza gustativa.

๐‘€๐‘–๐‘โ„Ž๐‘’๐‘™๐‘Ž๐‘›๐‘”๐‘’๐‘™๐‘œ 2016 da vecchie vigne abbandonate e rivalutate. Grenache elegante, vibrante, tanto aggraziato nel tannino e nella voluttuositร  del sorso. Passaggio in legno e bottiglia che arricchisce la trama del calice.

Superata la comfort zone, vengo attratto dal nome di un vitigno interessante e purtroppo meno noto e mi catapulto.

La vecchia posta, Timorasso e non solo: territorio, buone pratiche, calici intensi, suggestivi!

Come da stile Fivi, giro lo sguardo e cambio regione, mi trovo in Piemonte e vengo calamitato dal Timorasso, questo vitigno poco conosciuto dalle mille sfaccettature.

Custode del vitigno รจ l’azienda Vecchia Posta, agricola fino alla radice, contadina e sostenitrice del far bene.

๐ผ๐‘™ ๐‘ ๐‘’๐‘™๐‘ฃ๐‘Ž๐‘”๐‘”๐‘–๐‘œ 2020 un tripudio di profumi dalla salvia al pepe, elegantissimo e dalla sferzante freschezza che gli dona potenza e grazia.

๐ผ๐‘™ ๐‘ ๐‘’๐‘™๐‘ฃ๐‘Ž๐‘”๐‘”๐‘–๐‘œ 2019 ne dimostra la capacitร  evolutiva. Profumi, gusti amplificati, con note suadenti come albicocca e camomilla che escono sulla lunga percorrenza dell’assaggio.

๐‘ƒ๐‘œ๐‘”๐‘”๐‘–๐‘œ ๐‘‘๐‘’๐‘™๐‘™๐‘œ ๐‘ ๐‘๐‘Ž๐‘”๐‘›๐‘œ 2018, da una delle vigne piรน alte, un timorasso ancora diverso, tumulto di spezie, zenzero, frutta esotica e mandorla finale.

Per passare ai rossi con ๐ฟ๐‘œ๐‘™๐‘–๐‘ก๐‘Ž 2020, barbera appariscente e suadente, dal tannino elegante e dal frutto straripante che nel ๐ฟ๐‘Ž๐‘›๐‘”๐‘ข๐‘–๐‘Ž barbera dei colli Tortonesi, diventa potente, ancora piรน generosa, dall’astringenza levigata e dai terziari notevoli e integrati nel sorso.

Il dolcetto di Ovada ๐‘‡๐‘’๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘“๐‘œ๐‘Ÿ๐‘ก๐‘Ž e il ciliegiolo ๐‘…๐‘œ๐‘ ๐‘ ๐‘œ ๐‘๐‘–๐‘™๐‘–๐‘’๐‘”๐‘–๐‘œ sono una bellissima sorpresa il primo sapido ed evoluto, il secondo con tanta frutta e freschezza gustativa.

Questo รจ bere il territorio, conoscerlo e comprenderlo, un plauso scrosciante.

Giovanni รจderle la Valpolicella e non solo amarone!

Partire dalla vigna per spremerla nel calice. Sembrano frasi fatte, ma qui al fivi รจ tutto vero e non รจ per nulla banale, piรน che altro รจ quasi sempre la normalitร .

Partiamo con ๐ท๐‘œ๐‘›๐‘›๐‘Ž ๐น๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘›๐‘๐‘’๐‘ ๐‘๐‘œ ๐ผ๐บ๐‘ƒ ๐ต๐‘–๐‘Ž๐‘›๐‘๐‘œ ๐‘‰๐‘’๐‘Ÿ๐‘œ๐‘›๐‘’๐‘ ๐‘’ garganega veronese, dove l’anno di botte gli conferisce tanta piacevolezza gustativa, insieme a struttura del sorso che declina note di ananas, camomilla, pera.

๐‘‰๐‘Ž๐‘™๐‘๐‘œ๐‘™๐‘–๐‘๐‘’๐‘™๐‘™๐‘Ž ๐ท๐‘‚๐‘ƒ 2020, dalla beva agile, giovane e cosciente delle sue capacitร , figlio del territorio, acerba manifestazione delle sue potenzialitร .

๐‘‰๐‘Ž๐‘™๐‘๐‘œ๐‘™๐‘–๐‘๐‘’๐‘™๐‘™๐‘Ž ๐‘†๐‘ข๐‘๐‘’๐‘Ÿ๐‘–๐‘œ๐‘Ÿ๐‘’ 2018 bussa al palato l’erbaceo dell’edera, la liquirizia e il pepe, ne insaporiscono il sorso, il tannino ne leviga il ricordo gustativo.

๐‘‰๐‘Ž๐‘™๐‘๐‘œ๐‘™๐‘–๐‘๐‘’๐‘™๐‘™๐‘Ž ๐‘…๐‘–๐‘๐‘Ž๐‘ ๐‘ ๐‘œ ๐‘†๐‘ข๐‘๐‘’๐‘Ÿ๐‘–๐‘œ๐‘Ÿ๐‘’ 2019, il passaggio tipico del disciplinare origina un calice asciutto e caldo, di cenere e viola.

Climax ascendente di gusto, iperbole di piacere, scala mobile di gusto.

Rosso Francesco, il Roero, disegnato dalla cartina, totalmente ritrovato nel calice!

Maria e Francesco, appena mi vedono anche se non mi conoscono, si sbracciano, si impegnano totalmente per raccontarmi, farmi toccare con mano, prima le loro vigne, poi le loro etichette.

๐‘…๐‘œ๐‘’๐‘Ÿ๐‘œ ๐ด๐‘Ÿ๐‘›๐‘’๐‘–๐‘  ๐‘€๐‘Ž๐‘‘๐‘œ๐‘›๐‘›๐‘Ž ๐‘‘๐‘’๐‘™๐‘™๐‘’ ๐‘”๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘ง๐‘–๐‘’ 2020, minerale, complessitร  aromatica, tenacia gustativa, che nell’Arneis ๐‘Ÿ๐‘–๐‘ ๐‘’๐‘Ÿ๐‘ฃ๐‘Ž acquisisce ancora piรน carattere e testardaggine gusto olfattiva, goloso, sapido, ghiotto.

๐ต๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘๐‘’๐‘Ÿ๐‘Ž ๐‘‘’๐ด๐‘™๐‘๐‘Ž 2019 fresco, voluttuoso che nella ๐‘Ÿ๐‘–๐‘ ๐‘’๐‘Ÿ๐‘ฃ๐‘Ž 2015, genera un bere carico, di prugna, frutta secca, ma anche erbaceo e fresco.

๐‘๐‘’๐‘๐‘๐‘–๐‘œ๐‘™๐‘œ ๐‘‘’๐ด๐‘™๐‘๐‘Ž 2020, si inizia a sentire il tannino che ruggisce, che esige rispetto e che nel ๐‘๐‘’๐‘๐‘๐‘–๐‘œ๐‘™๐‘œ ๐‘‘’๐ด๐‘™๐‘๐‘Ž ๐‘ ๐‘ข๐‘๐‘’๐‘Ÿ๐‘–๐‘œ๐‘Ÿ๐‘’ 2016 ๐ต๐‘Ž๐‘ ๐‘ก๐‘–๐‘Ž๐‘›๐‘’๐‘ก๐‘ก๐‘œ, dove l’arancia rossa, la viola, il tannino ricco di succo e materia prendono il sopravvento.

๐‘…๐‘œ๐‘’๐‘Ÿ๐‘œ ๐‘Ÿ๐‘–๐‘ ๐‘’๐‘Ÿ๐‘ฃ๐‘Ž 2015, il giusto modo di congedarsi da queste due persone eccezionali, vogliose di fare conoscere il loro lavoro, totalmente rappresentato dai loro vini, assolutamente territoriali, espressivi, identitari, eccezionali.

Il palato rigenerato, continuamente sollecitato, stuzzicato e tonificato.

Cascinotta di Rizzolo, il FIVI nel loro e nel mio destino

Ho conosciuto Vittorio, diversi anni fa, quando ero uno sbarbato del vino e lui giร  un’autoritร  in materia, anche se non lo ammetterร  mai, data la sua umiltร  ed infinita signorilitร .

Fatto sta che con lui ho iniziato a percepire le capacitร  dei vini Piacentini, realmente ignoti ai piรน, sono riuscito a non vederli solo ricchi di bolle e amabili, ma amarli per la loro complessitร , per il loro splendido ordito e capacitร  gustative.

Udite udite ๐บ๐‘ข๐‘ก๐‘ก๐‘ข๐‘Ÿ๐‘›๐‘–๐‘œ 2016, barbera e croatina, tanto succo, aciditร  estrema, tanta materia.

๐ถ๐‘Ÿ๐‘’๐‘ ๐‘“๐‘œ๐‘›๐‘ก๐‘’ ๐‘๐‘œ๐‘™๐‘™๐‘– ๐‘๐‘–๐‘Ž๐‘๐‘’๐‘›๐‘ก๐‘–๐‘›๐‘– 2013 cabernet geneticamente erbaceo e con tanta carica aromatica, elegante e generoso.

๐ท๐‘œ๐‘›๐‘”๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘‘๐‘œ 2007 si 14 anni di Gutturnio. Basterebbe solo questo per descrivere la capace e controllata follia di Vittorio, la maestria di declinare e conoscere un vitigno, per portarlo fuori schema, senza farlo sbandare, ma fargli percorrere il suo tragitto fiero, impettito, deciso. Il tannino finale รจ la colonna portante, la spina dorsale, la spalla che sostiene questo vino eccezionale.

Questi 3 vini giร  rappresentano il lavoro di questi vignaioli, nel loro curriculum c’รจ anche tutto il lavoro di ricerca sulla malvasia, la loro declinazione di Riesling e tanto altro.

Le nostre strade si dividono ma ovviamente solo temporaneamente, come sempre ci si ritroverร  in video, dal vivo , con e per il vino.

Rosi Eugenio, i vini estremi, di estrema altura e assoluta qualitร !

Il FIVI รจ un vero e proprio mercato, di quelli belli, di quelli di quartiere, dove ti senti a casa e ti senti sicuro, perchรจ sai che in qualunque bancarella, verrai trattato bene e i prodotti saranno di qualitร .

Perรฒ devi scegliere, e quindi scegli o in base alla curiositร  o in base alla voglia di assaggiare vitigni meno conosciuti, in zona di difficile accesso o in base all’empatia ad uno sguardo.

Si, perchรจ gli occhi di questi vignaioli sono trasparenti, come i loro vini, come le loro mani, dove ogni ruga, ogni cicatrice, rappresenta una zolla , un taglio di potatura, una gerla svuotata nella pressa.

Rosi Eugenio rappresenta tutti i 3 motivi: curioso del territorio, voglioso dei vitigni meno conosciuti e catturato dagli occhi del vignaiolo.

Capisco di aver fatto la scelta giusta, giร  solo dal primo vino in assaggio:

๐ด๐‘›๐‘–๐‘ ๐‘œ๐‘  2017 ๐‘‰๐‘Ž๐‘™๐‘™๐‘Ž๐‘”๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘–๐‘›๐‘Ž ๐ผ๐บ๐‘‡ Nosiola, Chardonnay e Pinot bianco, macerato per 15 giorni, atteso nel cemento, coccolato dal legno, per un risultato finale strepitoso, tanto succo e freschezza, oltre che eleganza e corpo.

๐‘…๐‘–๐‘“๐‘™๐‘’๐‘ ๐‘ ๐‘œ ๐‘…๐‘œ๐‘ ๐‘– 2020 Cabernet Sauvignon, Merlot e Marzemino, per una macerazione di 2 giorni, integrati da vinacce di uve bianche come Pinot Bianco e Nosiola, cemento per “cementificarne” sapore, corredo e gusto. Un rosato dalla elegante torbiditร  materica, dalla elettrica beva, minerale e fresca, saporito, quasi “vitaminico”.

๐‘ƒ๐‘œ๐‘–๐‘’๐‘š๐‘Ž 2018 Marzemino, appassito in cassette, poi elevato in botte grande, per un calice con unta trama tannica erbacea e ruspante e comunque aggraziata,ย  ingentilito da note terziarie che ne arricchiscono la massa e il volume, giร  ampliato da note balsamiche che fingono da altoparlanti gustativi.

๐ถ๐‘Ž๐‘๐‘’๐‘Ÿ๐‘›๐‘’๐‘ก ๐น๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘›๐‘ 17 ๐‘‘๐‘–๐‘๐‘–๐‘œ๐‘ก๐‘ก๐‘œ 19 sintesi di solera di tre annate, affinato in botti di rovere per 2 anni, da vigneti in sona sabbiosa, per un bere determinato e tenace, fluente e caldo, vigoroso ed espressivo, erbaceo bilanciato dal terziario.

๐ธ๐‘ ๐‘’๐‘”๐‘’๐‘ ๐‘– 2017 taglio bordolese impreziosito dal legno per un tripudio di spezie e un gusto tridimensionale e avvolgente.

I libri danno indicazioni, ma รจ solo questo il modo per comprendere e conoscere un territorio, la voce del produttore, il suo sguardo, un panorama raccontato dai suoi occhi, il suo lavoro declinato nel calice.

Podere Giardino, legame ancestrale con la terra, coltivata come la tradizione vuole!

Tra tante novitร , tra una lente d’ingrandimento ed una lanterna, alla ricerca dei vignaioli perduti, necessito di garanzia e certezza e quindi vado da Podere Giardino, giร  assaggiato in altre occasioni.

Qui bevo il Lambrusco nella sua identitร , bevo l’alter ego del Prosecco in rosso, per numeri e visibilitร  e come il frizzante Veneto per eccellenza, bevo la materia del Lambrusco, il suo estratto, la sua tenace bevibilitร , non solo il lato dolce che tutti conosciamo.

E’ cosรฌ che mi imbatto nel ๐ฟ๐‘Ž๐‘š๐‘๐‘Ÿ๐‘ข๐‘ ๐‘๐‘œ ๐‘‘๐‘’๐‘™๐‘™โ€™๐ธ๐‘š๐‘–๐‘™๐‘–๐‘Ž ๐ผ๐บ๐‘ƒ ๐‘†๐‘๐‘ข๐‘š๐‘Ž๐‘›๐‘ก๐‘’ ๐‘…๐‘œ๐‘ ๐‘’ฬ ๐‘€๐‘’๐‘ก๐‘œ๐‘‘๐‘œ ๐ถ๐‘™๐‘Ž๐‘ ๐‘ ๐‘–๐‘๐‘œ, che sicuramente non ti aspetti.

50 mesi sui lieviti, un’espressione di ciliegia e frutta matura, amplificata da una carezza carbonica piacevolissima, con finale di caffรจ e spezie, un bere fuori dagli schemi, eccezionale.

Poi si sale ancora sulle montagne russe del Lambrusco con ๐‘†๐‘ข๐‘œ๐‘™๐‘– ๐ถ๐‘Ž๐‘ก๐‘Ž๐‘™๐‘‘๐‘– ๐ด๐‘›๐‘๐‘’๐‘ ๐‘ก๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘™๐‘’ 5 varietร  di Lambrusco diverse che si amalgamano totalmente e confluiscono in una massa vertiginosamente succosa e succulenta, fresco e armonico al contempo.

Anche la loro Malvasia dell’Emilia รจ eccezionale per beva, freschezza, dinamicitร .

Emilio Vada, le mani dell’uomo filo conduttore della terra e della natura!

A Coazzolo tra le Langhe e il Monferrato, azienda a conduzione a dir poco famigliare, altro classico esempio dove รจ lo sguardo, l’empatia derivata da un viso, in questo caso due, che ti trascina al banco.

I gesti, l’educazione, i modi sono di un tempo andato e sono certo che anche i vini saranno cosรฌ.

Iniziamo con il ๐ท๐‘œ๐‘™๐‘๐‘’๐‘ก๐‘ก๐‘œ ๐‘‘’๐ด๐‘™๐‘๐‘Ž 2020 tanto frutto e un tannino equilibrato e presente, una beva fresca e piena.

๐ต๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘๐‘’๐‘Ÿ๐‘Ž ๐‘‘’๐ด๐‘ ๐‘ก๐‘– 2020 frutti rossi, bosco e una rinfrescante aciditร  che confluisce in un sorso propulsivo e ricco.

Il ๐ฟ๐‘Ž๐‘›๐‘”โ„Ž๐‘’ ๐‘๐‘’๐‘๐‘๐‘–๐‘œ๐‘™๐‘œ 2017 รจ il giusto preludio tannico e tridimensionale al ๐ฟ๐‘Ž๐‘›๐‘”โ„Ž๐‘’ ๐‘๐‘’๐‘๐‘๐‘–๐‘œ๐‘™๐‘œ ๐‘™’๐ธ๐‘Ÿ๐‘กโ„Ž dove la viola, la cenere, il camino si sgretolano in un sorso avvolgente e protettivo, asciutto e potente, impetuoso ed elegante.

Lascio Emilio Vada e sua moglie, felice, sereno come i loro volti e i loro sorrisi, con nei miei occhi le loro corse per aprire una bottiglia di qualitร , i loro affanni positivi, i loro sacrifici, la loro umiltร  che ritrovi perfettamente nel calice.

Gli assaggi non necessari, i vini che conosci a menadito, che apprezzi in modo assoluto e i produttori con i quali cresci giornalmente!

Ora vi parlo di quelle aziende che non ho assaggiato al FIVI, per decenza etilica ma soprattutto perchรจ presenti nella mia biblioteca olfattiva, sensoriale e personale, da sempre e con frequenza ripetuta e costante.

Inizio con ๐‘ด๐’‚๐’“๐’„๐’ ๐‘ณ๐’–๐’…๐’๐’—๐’Š๐’„๐’, enoartigiano nelle gravine, come ama giustamente e per merito, farsi chiamare lui. In continua evoluzione, sempre in fermento, ricerca passione, abnegazione senza fondo.

Riprendere vigneti abbandonati, dare al tendone una connotazione di qualitร , ๐‘ก๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘๐‘Ž๐‘๐‘œ, vinificare il Sangiovese in Puglia, chiamandolo per nome, usare l’anfora e far esprimere trebbiano ๐ด๐‘š๐‘“๐‘œ๐‘Ÿ๐‘’ฬ€๐‘Ž๐‘  e ๐‘‰๐‘’๐‘Ÿ๐‘‘๐‘’๐‘๐‘Ž,ย  secondo la loro influenza genetica, assieme all’apporto territoriale. Valorizzare due vitigni utilizzati per la massa, la verdeca risaputa per la sua indole frizzante e amabile, presentata con fare rigido, asciutto, giustamente aromatico e tanto materico. Il trebbiano l’altro vino che il contadino sa di avere nelle loro terre, ma la cui presenza in realtร  non รจ sponsorizzata. Dargli identitร , carattere, valore, macerandolo in anfora.

Farsi accarezzare le papille da un minutolo rifermentato col fondo il ๐‘€๐‘Ž๐‘ก๐‘–๐‘›, avere il palato sollecitato da tanta freschezza e arricchito da lieviti e tumultuosa estrattiva carbonica nutriente e nutritiva.

๐‘ƒ๐‘’๐‘ก๐‘Ÿ๐‘ข๐‘ ๐‘๐‘–๐‘œ rosato da primitivo, succoso e fresco, sapido e goloso, la giusta declinazione del primitivo in rosato, frutto, corpo e versatilitร .

Sperimentatore, ricercatore, competente, certo che assaggerรฒ sempre prodotti interessanti, mai banali e straordinari per fattura e estratto.

๐‘ป๐’†๐’“๐’“๐’† ๐‘ฎ๐’“๐’๐’”๐’”๐’†, la voglia di fare, fare bene, di far bere territoriale, di declinare ciรฒ che ti circonda

Anche qui le parole da spendere sono infinite.

Continuo a pensare che il carattere di una persona, di un vignaiolo sia il biglietto da visita per i suoi vini.

Linda, Nicola e Daniele Rigo, il loro enologo, prima di tutto un amico, una persona di fiducia, un genio e “regolatezza” da assecondare e da non limitare, rappresentano i vini a cui danno vita.

Educazione, equilibrio, gentilezza aggraziata, tenacia di Linda.

L’estro, l’ordine, la razionale follia, la maniacale ricerca dell’alleanza uomo natura di Nicola: l’uomo che parla con le piante!

Come detto l’abnegazione, il talento, la passione di Daniele.

Da qui nascono i loro vini dal ๐‘”๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘–๐‘œ๐‘™ col fondo al ๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘๐‘œ๐‘ ๐‘œ ancestrale.

Il ๐‘๐‘Ÿ๐‘Ž๐‘š๐‘Ž๐‘ก๐‘œ, pinot grigio lasciato libero di esprimersi con la sua vena ramata, liquefatta nelle bucce durante la macerazione, estraendo succo, freschezza e materia.

Il ๐‘‘๐‘–๐‘ ๐‘ก๐‘–๐‘›๐‘ก๐‘œ da vitigni resistenti, scapigliati e snelli in campo, ma titanici e testardi tra la terra e nel calice.

Il ๐‘๐‘œ๐‘›๐‘๐‘Ÿ๐‘’๐‘ก๐‘œ manzoni bianco in anfora, tripudio di profumi, essenze del vitigno e della zona, dalla singola zolla, ad ogni singola orma sul campo.

๐‘ป๐’†๐’“๐’“๐’† ๐’„๐’‚๐’–๐’…๐’Š๐’–๐’Ž, poche parole, tanti fatti, il Taburno arcigno e docile, protettivo e sferzante nel calice.

๐น๐‘Ž๐‘™๐‘Ž๐‘›๐‘”โ„Ž๐‘–๐‘›๐‘Ž ๐‘’ ๐ถ๐‘œ๐‘‘๐‘Ž ๐‘‘๐‘– ๐‘‰๐‘œ๐‘™๐‘๐‘’ a 400 metri sul livello del mare, carrozzati da escursione termiche che conferiscono aromaticitร  e freschezza. Sorsi sostanziosi e delicati, piacevoli ed energici, declinati in modo diverso in base al vitigno.

๐ด๐‘”๐‘™๐‘–๐‘Ž๐‘›๐‘–๐‘๐‘œ ๐‘‘๐‘’๐‘™ ๐‘‡๐‘Ž๐‘๐‘ข๐‘Ÿ๐‘›๐‘œ in 3 modi diversi: insieme al piedirosso temprato solo dall’acciaio, dall’attrito sostanzioso. ๐‘€๐‘’๐‘Ÿ๐‘ข๐‘š dal legno piccolo per meno tempo per assecondare la vena ruggente dell’aglianico, per nulla violentata, anzi amplificata con gentilezza. ๐ถ๐‘Ž๐‘Ÿ๐‘–๐‘Ž๐‘ฃ๐‘–๐‘  l’Aglianico signorile, apparentemente burbero, in realtร  generoso, fluttuante al palato, setoso e determinato, persistente, testardo.

Anche qui umiltร , lavoro, dedizione per calici che non mentono.

๐‘จ๐’๐’•๐’Š๐’„๐’‚ ๐‘ฌ๐’๐’๐’•๐’“๐’Š๐’‚ il sale della terra, l’estrazione radicale e naturale del territorio.

L’Abc del nero di Troia, la cantina dalla quale mi sono fatto “svezzare” per conoscere questo vitigno nella sua totalitร  rigida e bifronte, gentile e potente, la cantina che assaggio sempre e sempre volentieri, quella che consiglio a chi vuole conoscere un territorio, a chi vuole capire cosa vuol dire produrre secondo le buone ed “educate” pratiche agronomiche.

๐น๐‘Ž๐‘™๐‘Ž๐‘›๐‘”โ„Ž๐‘–๐‘›๐‘Ž ๐น๐‘–๐‘Ž๐‘›๐‘œ ๐ด๐‘”๐‘™๐‘–๐‘Ž๐‘›๐‘–๐‘๐‘œ, ๐‘๐‘’๐‘Ÿ๐‘œ ๐‘‘๐‘– ๐‘‡๐‘Ÿ๐‘œ๐‘–๐‘Ž in tutte le valenze, anche in rosato con tanta freschezza e carica, senza solfiti aggiunti, in purezza o con l’ausilio del montepulciano, comunque sempre identitario, sincero, senza maschere, senza aiuti, solo con il proprio carattere, la propria tempra, la sua algida armatura che va attesa, va capita, compresa, indirizzata, per godere di una beva meravigliosa, unica, sensazionale, proprio come fanno Luigi e papร  Raffaele Di Tuccio, nella gestione totale della loro splendida azienda agricola.

Aziende meritevoli che non ho potuto approfondire, solo per tempo e per volergli dare il giusto valore

Al FIVI vorresti assaggiare tutto, sei convinto che qualsiasi cantina non provata sarร  un’occasione persa.

Perรฒ a me piace conoscere, chiacchierare dare il giusto tempo e la giusta attenzione alle cantine provate.

Malgrado la mia elevata capacitร  di sostenere l’alcol, visto ormai l’amicizia che ci lega, รจ normale che il tempo e la stanchezza abbiano avuto la meglio.

Quindi vi elenco alcuni produttori di cui ho assaggiato molto poco, ma che sono anche loro meritevoli di attenzione.

๐‘จ๐’›๐’Š๐’†๐’๐’…๐’‚ ๐’‚๐’ˆ๐’“๐’Š๐’„๐’๐’๐’‚ ๐‘ญ๐’Š๐’๐’Š๐’‘๐’‘๐’‚ ๐‘ซ๐’Š๐’†๐’ˆ๐’ in provincia di Cuneo, con una Barbera e un Moscato eccezionali, per corpo, volume e freschezza.

๐‘บ๐’‚๐’๐’…๐’“๐’ ๐‘ญ๐’‚๐’š i vini della Valtellina, eroico, estremo, puro e genuino come il nebbiolo di alta quota assaggiato che straripava ai bordi del mio palato, realmente lusingato da una tale beva.

๐‘ช๐’‚๐’”๐’„๐’Š๐’๐’‚ ๐‘ฎ๐’‚๐’“๐’Š๐’•๐’Š๐’๐’‚ le declinazione del Nizza.

๐‘๐‘–๐‘ง๐‘ง๐‘Ž 900 ๐‘‰๐‘’๐‘”๐‘–๐‘Ž 2017, ๐˜•๐˜ช๐˜ป๐˜ป๐˜ข 900 ๐˜Š๐˜ฆ๐˜ค 2017, ๐‘๐‘–๐‘ง๐‘ง๐‘Ž ๐ท๐‘‚๐ถ๐บ ๐‘…๐‘–๐‘ ๐‘’๐‘Ÿ๐‘ฃ๐‘Ž 2015 3 vigne 3 Barbera diverse 3 etichette del Monferrato.

Un crescere di gusto, sapori, profumi, comunque decisi, incisivi, sempre aggraziati e intensi, sapidi, notevoli.

๐‘ด๐’–๐’”๐’•๐’ ๐‘ช๐’‚๐’“๐’Ž๐’†๐’๐’Š๐’•๐’‚๐’๐’ l’Aglianico che si affida al cemento o al legno e che racconta i suoi legami e che si manifesta possente e scalpitante e che si integra e cerca di moderarsi, pur non nascondendo la sua vena tannica fragorosa, facente parte del suo corredo cromatico.

๐‘ณ๐’–๐’Š๐’ˆ๐’Š ๐‘ด๐’‚๐’‡๐’‡๐’Š๐’๐’Š un bel pezzo di Campania, da falnghina ad Aglianico, il giusto modo di lavorare e di tramutare il grappolo in calice.

Termino questo FIVI, felice e dispiaciuto al contempo, certo che non basterebbe una settimana per godersi l’altruismo, le conoscenze, la passione di questi artigiani e che sicuramente non ho assaggiato delle aziende altrettanto meritevoli.

Sicuramente questo sarร  un motivo in piรน per ritornare, a quello splendido mercato di amici , tra amici, quella piacevolissima e bellissima baraonda tumultuosa di fermento, lavoro, sacrifici, valori, legami, in una parola IL FIVI!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il mio FIVI, giorno 2!

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