La regione eroica, dove si stagliano a picco vigneti da domare tramite terrazzamenti, dove l’uomo per forza di cose deve agire in prima persona, senza poter demandare alle macchine.

Il clima rigido, severo, austero, scomodo anche per le avversità, che permette di ridurre al minimo i trattamenti, l’utilizzo dei coadivanti.

 

 

Presenta un clima continentale con inverni impervi, estati calde  che determina escursioni termiche fondamentali per infondere aromaticità ai grappoli e per blindarne l’acidità.

In questo sali e scendi verde, apparentemente inospitale anche per l’uomo, ma capace di determinare panorami mozzafiato e di fornire vini espressivi ed identitari, possiamo identificare:

LE SEGUENTI ZONE VITIVINICOLE con la DOC Valle d’Aosta – Vallèe d’Aoste, unica denominazione d’origine con 31 sottodenominazione riferite ad aree di coltivazione, vitigni, vinificazione così suddivise e riconosciute.

1. ALTA VALLE che presenta terreni granitici e dove individuiamo la 𝐷𝑂𝐶 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒́𝑒 𝑑’𝐴𝑜𝑠𝑡𝑒 𝐵𝑙𝑎𝑛𝑐 𝑑𝑒 𝑀𝑜𝑟𝑔𝑒𝑥 𝑒𝑡 𝑑𝑒 𝐿𝑎 𝑆𝑎𝑙𝑙𝑒 dai vigneti più alti d’Europa, ai piedi dell’imponente massiccio del Monte Bianco. La varietà da cui derivano le etichette di questa denominazione è il Prié Blanc, l’unico vitigno autoctono valdostano a bacca bianca ed è ancora oggi franco di piede.

Questa zona custodisce un’altra Doc 𝐿’𝐸𝑛𝑓𝑒𝑟 𝑑’𝐴𝑟𝑣𝑖𝑒𝑟 𝐷.𝑂.𝐶., che acquisisisce il nome inferno che presagisce e descrive le criticità a cui i vigneti sono sottoposti quindi terreni aspri, inospitali e privi di acqua e come se non bastasse tutto condito dai muri rocciosi montuosi che determinao alte temperature, che ne giustificano l’appellativo inferno.

Da uve Petit-Rouge e da altri vitigni autoctoni o della tradizione valdostana, che declinano un vino di grande struttura.

2. VALLE CENTRALE  identificata da terreni franco sabbiosi ricchi di scheletro, minerali freschi, sapidi.

Il 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒́𝑒 𝑑’𝐴𝑜𝑠𝑡𝑒 𝑇𝑜𝑟𝑟𝑒𝑡𝑡𝑒 𝐷𝑂𝐶 che presenta per almeno il 70% uve Petit Rouge, alle quali si possono abbinare il Pinot Noir, il Gamay, il Fumin, il Vien de Nus, il Dolcetto, il Majolet o la Prëmetta.

𝐼𝑙 𝑁𝑢𝑠 𝑅𝑜𝑢𝑔𝑒 𝐷𝑂𝐶,che prevede l’utilizzo di Vien de Nus (per un 50%), di Petit Rouge (30%) e di altri vitigni autorizzati (per una percentuale massima del 20%).

𝐼𝑙 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒́𝑒 𝑑’𝐴𝑜𝑠𝑡𝑒 𝑁𝑢𝑠 𝑀𝑎𝑙𝑣𝑜𝑖𝑠𝑖𝑒 𝐷𝑂𝐶 da   Pinot Gris, nella selezione locale Malvoisie.

Le uve di Moscato Bianco, utili alla vinificazione del 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒́𝑒 𝑑’𝐴𝑜𝑠𝑡𝑒 𝐶ℎ𝑎𝑚𝑏𝑎𝑣𝑒 𝑀𝑢𝑠𝑐𝑎𝑡 𝐷𝑂𝐶 che nella versione flétri, dai grappoli migliori  lasciati appassire in particolari ambienti arieggiati e riparati dal sole, si manifesta potente, avvolgente, elegantemente aromatico.

3. LA BASSA VALLE con i suoi terreni poco fertili, poco accoglienti dove le radici sono obbligate ad insinuarsi tra le fessure avidamente donate dalla roccia madre.

Qui si produce 𝐼𝑙 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒́𝑒 𝑑’𝐴𝑜𝑠𝑡𝑒 𝐴𝑟𝑛𝑎𝑑-𝑀𝑜𝑛𝑡𝑗𝑜𝑣𝑒𝑡 𝐷𝑂𝐶 da Nebbiolo per il 70 %  e il 𝑉𝑎𝑙𝑙𝑒́𝑒 𝑑’𝐴𝑜𝑠𝑡𝑒 𝐷𝑜𝑛𝑛𝑎𝑠 𝐷𝑂𝐶, il rosso di montagna, il nebbiolo vicino Carema, da terreni sassosi, granitici, il Picotendro acido, sapido, intenso, l’acino piccolo e tenero,  “il fratello montano del Barolo”.

ALCUNI VITIGNI da segnalare sono

Tra i ROSSI:
– Petit rouge
– Prie rouge
– Premetta
– Nebbiolo
Tra i BIANCHI:
– Prie blanc
– Malvoise
– Moscato
– Chardonnay
– Gewurz
– Muller thurgau
– Petit Arvine

i PRINCIPALI SISTEMI DI ALLEVAMENTO sono:
Il Guyot, la pergola e il locale gobelet versione tipica dell’alberello.

Questa è la Valle d’Aosta, con le sue pendenze, le sue austerità, le sue spigolosità, i suoi terreni poco agevoli, poco predisposti alla coltivazione, da allevare con passione e dedizione, capaci di determinare etichette versatili, dai profumi intensi e pirotecnici, trame asciutte e secche, avvolgenti e dilaganti.

 

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