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Gamberoni mangiati in un minutolo!
L’estate stenta a giungere, ma noi vogliamo invitarla con un piatto che richiama le atmosfere calde che tanto stiamo sospirando e che tanto aneliamo.
Dal forno proviene un’enfasi di profumi, un cabaret di odori che come il pifferaio magico ci seduce con la sua perturbante eleganza, corroborante aroma, sentori che ci appagano e che ci costringono ad assaggiarli e assaporarli, con i suoi sapori tenacemente sinuosi.
Tendenza dolce, aromaticità fine e gentilmente persistente trova giusto porto nell’inebriante e originale gioco di sensazioni tra naso e bocca, tra l’esotica morbidezza olfattiva e la fragrante freschezza del sorso lungo e orizzontale che avvolge il palato.
Il piatto della Domenica per noi del Sud, tanto atteso e che non delude mai.
Gamberoni al forno !
Gamberoni al forno, quelli che ti fa la mamma o la nonna, o la suocera che ti vuole bene, che ti vogliono coccolare con la fine sapidità del mare, con l’aromaticità e succulenza liquida che ti tonifica il palato accarezzandolo con estrema raffinatezza proprio come la vastità del mare.
Piatto che rappresentato da tendenza dolce, profilo sensoriale definito e intenso e speziatura e la giusta succulenza proprio come il galateo dell‘abbinamento cibo vino , vuole essere bilanciata e governata in estremo equilibrio tra contrapposizione e concordanza, dalla freschezza e sapidità del calice miscelata da un’estrema aromaticità ed un assaggio infinito, interminabile che si armonizza perfettamente con la persistenza gusto olfattiva del piatto.
Quale vino scomodiamo per valorizzare ulteriormente l’eleganza del piatto?
Iniziamo dal vitigno, per tanto tempo con crisi esistenziali affiancato al Fiano, ma che poi con orgoglio estremo si è mostrato con tutto il suo carattere e esplosiva capacità sensoriale che per diritto lo ha fatto associare in maniera indelebile alla famiglia dei Moscati dei quali interpreta perfettamente la loro assoluta aromaticità, declinata in modo gentile e intenso.
Il Minutolo proprio come il suo nome timido ma rappresentativo delle sue potenzialità sensoriali, col suo acino piccolo e buccia deflagrante e dai profumi eccezionali in un’essenza e fragranza tra note dolci, garbate, cortesi e dalla freschezza tesa che ne dona infinita estensione al palato, viziato da queste sensazioni strepitose.
La cantina Polvanera nel suo Bianco IGT Puglia Bio, originato da suoli rossi ferrosi su di un strato di roccia calcarea, in un pantone chiaro e scuro, rappresenta invece in maniera nitida tutte le abilità di questi grappoli, piccole chicche concentrate di sublime e potente aroma che sostiene e rinvigorisce il palato, trasportandoci con una esperienza tridimensionale, su di una barca a vela al tramonto tra colori e profumi che si perdono nel mare riscaldandolo e temprandolo.
In questi casi bisogna solo lasciare esprimere totalmente l’estro di questo battitore libero, sostenerlo e compiacerne il suo talento.
Proprio questo è stato fatto, disegnando un calice espressivo e gentile, tenace, determinato e solo apparentemente riservato che si fonde perfettamente con un a preparazione squisita, prelibata, tradizionale proprio come la terra e il mare di cui è figlio.
Muretti a secco, rasserenante e morbido verde delle colline della parte Meridionale della rocciosa Murgia centrale, si ritrovano in questa bottiglia vellutata e accomodante, caparbia e risoluta.
È decisamente questo il caso in cui come da immaginario comune con il pesce abbiniamo un vino bianco, ma un bianco sorprendente già dai colori, brillanti decisi proprio come il suo gusto ed il suo aroma stupefacente, ricco, pieno, avvolgente e inebriante.
Riassaggiando piatto e calice in un unico boccone!
Gioco di aromaticità, sapori intensi, eleganti, penetranti nel calice e nel piatto, integrandosi perfettamente in una competizione totalmente sinergica, leale, tra attori protagonisti della tavola e del bicchiere, senza alcuna comparsa, in un fenomenale gioco di luci senza alcuna ombra.
Gamberoni divorati in un minutolo!
Assaggiare per credere!