Per ogni soluzione c’è una soluzione ovvero ad ogni vino un suo calice!
Oggi presentiamo lo strumento fondamentale e necessario per svelare tutti i segreti che il vino racchiude in se…il calice.
Massimo acceleratore dell’evoluzione di un vino, dove i legami con l’ossigeno sprigionano come in una scatola spalancata piena di palloncini tutte le molecole custodite nel suo intimo.
In rigoroso e tintinnante cristallo, trasparente, sottile e incolore per mostrare il vino in tutta la sua eleganza, e con tutti i sui attributi, dalla tonalità e vivacità del colore alla sua struttura, al suo corredo aromatico.
Formato dalla COPPA che conterrà il vino, lo STELO e la BASE che sono le sue parti dove potremo afferrarlo, e gestirlo così da non riscaldarlo e non sporcarlo con impronte varie che non ci permetterebbero una corretta analisi visiva.
Ogni caratteristica tattile, saporifera e gustolfattiva del vino vorrà un calice differente e le sue dimensioni, le proporzioni saranno funzionali alle qualità del vino.
Vini bianchi giovani e freschi vorranno bicchieri più piccoli e con ampiezza inferiori rispetto a bianchi di struttura ed evoluti.
Stesso dicasi per i rossi, in cui più aumenta la complessità del vino più si incrementeranno le dimensioni, l’ampiezza, la superficie del calice, per permettere a tutte le molecole olfattive a contatto con l’aria, di elevarsi come in una catena fluttuante di bollicine di Champagne e a mostrarsi al gusto nella sua orizzontalità espressiva e impatto olfattivo verticale.
FLÛTE O NO FLÛTE ?
A tal proposito un discorso a parte vorrebbero i calici da spumanti che hanno avuto nel tempo una loro evoluzione dettata dai tempi e dalle mode passando dalla coppa al flut, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui le qualità olfattive e gustolfattive delle bollicine Italiane e straniere necessitano di calici ampi e profondi per esaltarne profumi articolati e multiformi.
Quindi il Flûte usato per godere della finezza delle bollicine, lascia spazio a calici un pò più esteso per godere dei profumi speziati e pungenti di spumanti metodo Charmat o più rotondeggianti e morbidi per inebriare la propria mente di ricordi golosi, dolci, sinuosi di spezie dolci, nocciole tostate e fragranti note di camomilla e lievito, di spumanti dolci aromatici o metodo classico.
Per i rosati dalle sfaccettature molteplici potremo associare calici diversi rispetto alle loro caratteristiche, sempre più ampi quanto più strutturati e polifenolici saranno i rosati, così da godere di quel chiaretto profondo che può mostrare un rosato di notevole complessità.
Quindi Vini Bianchi Giovani e Freschi prevederanno che la sua apertura si allarghi rispetto al corpo per far giungere il vino prima sulla punta della lingua sensibile alla dolcezza, poi ai lati, zona idonea per recepire l’acidità spiccata di questi vini, oltre a indirizzare subito i profumi più delicati dei vini giovani freschi al naso.
I Bianchi Corposi richiedono una apertura maggiore per percepire meglio la loro complessità aromatica e una apertura diritta che farà raggiungere la zona laterale e posteriore della lingua per poi arrivare in punta così da percepire la sua avvolgenza complessiva.
Caratteristiche simili deve avere il calice per i Vini Rossi Giovani, che inoltre aiuta a gestire eventuali tannini aggressivi, evitando l’impatto immediato con le gengive che potrebbero essere inchiodate da un tannino austero e con il corpo con la giusta ampiezza per permettere di godere degli aromi di questi vini.
Per i Vini Rossi Corposi o Maturi la struttura sarà simile, avrà una larghezza maggiore con una apertura più stretta che veicolerà tutta la complessità olfattiva arricchita e impreziosita anche dal tempo trascorso a riposare in botte.
Con i Vini Rossi ancora più Maturi il calice prevede un corpo e forma ampia per permettere l’ossigenazione di questi vini che sono rattrappiti dal sonno di tanti anni e che hanno bisogno di sgranchirsi per esprimere le loro enormi potenzialità, oltre che per godere del tannino setoso, sinuoso, vellutato dovuto al contatto col legno. Infine prevede l’apertura alta e dritta per far giungere il vino nella parte posteriore della bocca zona, come detto con le corrette attitudini per assaporare giustamente questo tipo di vini
Per i Vini Dolci e Passiti avremo dimensioni piccole con corpo ampio e apertura stretta per massima percezione degli aromi e con l’apertura diritta, verrà baipassata la punta della lingua che riconoscerebbe immediatamente la dolcezza che potrebbe risultare stucchevole.
Per i Vini Liquorosi aumenta solo l’altezza per permettere un maggiore riconoscimento aromatico e l’apertura al contrario sarà più accentuata così da raggiungere subito la punta della lingua così da valutare col giusto equilibrio sia la loro secchezza maggiore che comunque la loro dolce morbidezza.
Per gli Spumanti come detto il flûte dritti utili per vagliare al meglio le catenelle prodotte, sono stati soppiantati da calici con pancia più larga e apertura stretta per valutare i loro aromi che anche se differenti percepiremo anche nei Spumanti ottenuti con metodo Charmat.
Ovviamente più sono aromatici e anche per i dolci, più le aperture saranno ampie, che comunque ci permetteranno di valutae il perlage, comunque caratteristiche fondamentale degli Spumanti come detto
Si tratta di una flûte con la pancia più larga e apertura stretta, caratteristiche che consentono l’ossigenazione del vino e quindi il giusto sviluppo degli aromi complessi e terziari degli spumanti metodo classico millesimati e maturi, senza compromettere per questo lo sviluppo e l’apprezzamento del perlage.
Quindi sfoderate le armi da degustazione, differenti in base allo splendido avversario che avrete d’avanti, aprite la mente ed il cuore e godetevi lo spettacolo a cui il vino vorrà dar vita e anima!