Anche l’edizione di Gennaio 2023 di evoluzione è stato un grande successo, sempre fatto di persone, di esperienza, di lavoro e di compartecipazione.
Un elenco di vignaioli che aumenta anno dopo anno, sempre all’insegna della qualità e della vigna al centro del sistema vitivinicolo per calici, etichette che parlano per la loro genuinità, valore ed essenza.
Laboratori, masterclass, momenti esperienziali di estrema crescita!
Sempre all’insegna del confronto, del porsi domande per sostenere e rendere sostenibile la viticoltura e tutto ciò che le orbita intorno.
La sostenibilità, il cambiamento climatico da gestire, da comprendere, da cercare di prevenire.
Perchè quando si lavora con come socio di maggioranza la natura, il clima, la stagione è un tassello essenziale ed imprescindibile per un lavoro che parte e termina in vigna.
Il primitivo e i rossi del mediterraneo, le vigne vecchie e le annate vecchie, le potenzialità di un vitigno e di un’area, tornare indietro con la memoria per ricordare da cosa derivasse il colore, il sapore, la trama aromatica di quel calice, confrontandosi con altri produttori, con gente del settore, con appassionati, sempre con la mano dell’uomo tralcio e radice che prolunga il lavoro della vite.
Cercare alla cieca di comprendere l’essenza di un vitigno a cui siamo legati in maniera atavica e venire spiazzati quando lo accostiamo ad altri rossi del mediterraneo.
Parlare di come non arrendersi ai cambiamenti climatici, usando la vigna in prima persona come scudo contro l’aleatoria forza della natura per anticiparne le mosse, per mitigarne l’irruenza.
Ascoltare e pensare, scrive ed imparare in modo naturale in continua evoluzione!
Ogni azienda merita almeno un minuto, ogni azienda ha una storia da raccontare, ogni mano del viticoltore ha i solchi della terra che ne lambiscono il palmo!
Da serprino, ovvero la glera dei colli euganei, ai vitigni resistenti, ai meno conosciuti come il sauvignier gris, all’uso delle anfore, ai vitigni in purezza figli del territorio, alle vigne vecchie, ai territori blasonati come la valpolicella con vini da vitigni meno appariscenti. Verdicchio , Sangiovese, varietà, altre autoctone estremamente identitari, veri, caparbi, legati alla terra.
Tante regioni, tanti viticoltori, tante zolle di terreno, tante inclinazioni naturali e assecondate, tante stagioni, tanto lavoro.
L’uso di vitigni autoctoni o internazionali ormai residenti nel territorio che li ospita, totalmente a loro agio, capaci di esprimersi e premere la propria identità.
Partecipare a questa manifestazione, a questo evento dove si mobilitano agricoltori e vignaioli, condotti dalla passione, dalla competenza, dal desiderio di fare bene, di creare un ecosistema pulito, sano, sostenibile è sempre un onore e un estremo piacere.
Assaggiare senza doversi porre troppe domande, con la tranquillità di bere bene, di poter scansionare facilmente la storia che c’è dietro un calice.
Passare per i banchi imparando solo ascoltando e bevendo, assaporando un territorio, un vitigno, un vigneto, una zona.
Partecipare a momenti di riflessione su quello che circonda il lavoro del vignaiolo, porre accento e attenzione sulla natura, comprendere che dietro una etichetta di qualità, c’è necessariamente passione, dedizione, competenza, folle razionalità e legame indissolubile con la terra, questa è evoluzione naturale!