A confine tra l’Arco jonico e il Salento, si distende questa realtà, condotta da generazioni, dove il filo conduttore è il legame con il territorio e con i vitigni che ci respirano e ne condividono momenti e stagioni.
Il corredo genetico che lega chi conduce questa “azienda agricola” a tutti gli effetti e che rappresenta i vitigni e il territorio sono il denominatore comune dell’azienda Vetrère.
Biologico ancor prima che certificata, attenta al rispetto dell’ambiente e del territorio, coltivatori non solo di vite, ma anche dei monumentali ulivi e dello scapigliato grano da cui producono pasta.
Azienda che a partire dalle radici, dal palazzo di famiglia, alla tenuta che accoglieva il lavoro agricolo, come un paese in continuo fermento, è attenta alla tradizione sempre in evoluzione, usando le generazioni future come carburante ecocompatibile e persistente.
Vini che sono rinfrescati e protetti dalla pietra calcarea Salentina, produzione di energia a partire dagli scarti di lavorazione in un sistema di totale autosostenibilità.
Attenzione e premure spasmodiche per i vitigni autoctoni Pugliesi come per il Minutolo, ritrovato, a cui è stata riconsegnata una identità, scrollandogli di dosso la parentela del Fiano e dal quale si ottengono 5 etichette.
Vetrère attenzione per la terra, sostegno per il territorio, sguardo verso il futuro.
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