Ad ogni pesce il suo colore di calice.
PESCE E VINO BIANCO (NON) SEMPRE SONO AMICI INDISSOLUBILI
Qui si andranno a sfatare parecchi miti, capiremo finalmente che col pesce non va abbinato solo ed esclusivamente il vino bianco, ma come per gli altri cibi e gli altri piatti, la COTTURA, la TIPOLOGIA, le CARATTERISTICHE INTRINSECHE del prodotto e soprattutto i CONDIMENTI influenzeranno i sapori del piatto che vorrà un calice con precise caratteristiche.
Quindi sarà semplice soprattutto durante gli estivi assolati pomeriggi sul mare accompagnare con del pesce crudo, dei crostacei o un’insalata di mare un vino bianco fresco, di pronta beva che rinvigorisca la tendenza dolce del piatto. Ma dipenderà comunque sempre dai condimenti, se ad esempio l’insalata di mare la arricchiamo con dell’olio aromatico, già il vino cambia o se a un tanto di moda Sushi, usiamo condimenti piccanti ed intensi come salse o altro, necessiteremo di vini più caratterizzanti, scomodando sempre vini aromatici o comunque lunghi nel ricordo gusto olfattivo.
Ecco perché di fronte ad un piatto di Pesce spada o tonno, dipenderà sempre dalla ricetta del piatto. Se parliamo di prodotti crudi e marinati, comunque sarà fondamentale la marinatura, con cibi alla griglia, la leggera tendenza amarognola del barbecue richiederà un pò di morbidezza in più.
Utilizzando il vapore o il cartoccio l’intensità dei profumi aumenterà e quindi utilizzeremo vini intensi e da profumi originali e comunque di media alta struttura che incrementerà in base anche al pesce utilizzato, dai più grassi a meno grassi e delicati. Quindi i papabili saranno da un Colli di Luni vermentino ad un Frascati superiore per giungere e incomodare anche una Falanghina del Sannio più di corpo ed un a schiena più eretta e stabile.
In una Domenica tra parenti e amici con una frittura di pesce, possiamo sguainare dal suaglass una bottiglia di bianco fresco in tutti i sensi, però dipenderà sempre dalla quantità di olio utilizzato e anche dai pesci che sono stati immersi nell’olio bollente, da calamari con maggiore tendenza dolce, a pesci più semplici e morbidi come un merluzzo o più intensi e con sapori più decisi come le triglie, quindi dipenderà dal livello di percezione delle sensazioni saporifere ritrovate nella carta assorbente e al palato. In questi casi con una bolla briosa con un livello di intensità sempre maggiore non sbaglieremo e accontenteremo, accarezzandoli, anche i palati più esigenti.
Di fronte ad un piatto per noi storico, intoccabile e ricco di cultura come PATATE RISO E COZZE, potremo calare il nostro asso regionale e quindi puntare sui nostri rosati o anche dei bianchi fortemente aromatici, lunghi, persistenti, con un vigore importante che sorregga la potenza muscolare di questo piato figlio della terra e del mare più profondo e recondito.
Per cui di fronte ad un piatto di gamberi e crudo di mare dotato di una forte tendenza dolce è richiesta la freschezza di un bianco, come in una orata al cartoccio dove l’intensità e l’eleganza dei profumi vuole una spinta acida, mentre con una ZUPPA DI PESCE con diversa aromaticità ci vorrà un vino caldo che sostenga la succulenza e l’untuosità che ne deriverà quindi potremo provare un ROSSO dotato di alcolicità e tannicità, soprattutto se si usasse il peperoncino che avrebbe bisogno di morbidezza, per smorzare quanto prodotto in bocca dalla piccantezza.
Un tonno o pesce spada con sugo e tirato al vino rosso potranno essere abbinati vini rossi di corpo che richiamano il piatto.
Con rombo alle erbe vorremo vini aromatici come un kerner della Valle d’Isarco.
Con un piatto molto grasso come un salmone o una trota salmonata possiamo anche usare l’armeria pesante e sfoderare delle bollicine che andranno a pulire la bocca dalla pastosità creata dal salmone.
QUINDI QUANTO FINO AD ORA RACCNTATO AVVALORA LA TESI CHE SONO TANTE LE VARIABILI DA VALUTARE IN UN ABBINAMENTO CIBO VINO
Quando arrotoleremo la nostra forchetta per portare alla bocca uno spaghetto col le vongole necessiteremo per assaporare al meglio questo piatto che ci evoca il mare e le nostre tradizioni, al nostro fianco un calice di bianco, come un Fiano, una Falanghina per rimanere nel nostro territorio.
In questo mare di abbinamenti, cotture, pesci, ricordiamoci che la materia prima con le sue caratteristiche è fondamentale, però come detto quando abbiamo fornito i principi di abbinamento del cibo al vino il tipo di cottura, i condimenti usati, le spezie, varieranno notevolmente la preparazione finale e usando come bussola gustativa i concetti di contrapposizione e concordanza e quindi ci accompagneremo vini completamente differenti sempre col piacere di rischiare e di godere del piatto e del calice.