Nella nostra dieta mediterranea, la carne assume una posizione centrale e nel nostro immaginario comune è associata a momenti di aggregazione vicino alla brace o al camino.

LA COTTURA E’ FONDAMENTALE

La carne verrà abilmente cotta in diversi modi o anche no, e insaporita con diversi condimenti che ne influenzeranno il sapore , le caratteristiche sensoriali e di conseguenza l’abbinamento col vino.

L’ETÀ DELLA CARNE NE INFLUENZA LE SENSAZIONI SAPORIFERE

Il sapore dipenderà anche dalla razza dell’animale, dall’età e dal taglio. Ad esempio il grasso d’infiltrazione presente all’interno del tessuto muscolare la rende morbida e saporita.

Un esemplare adulto avrà carni più tenaci ma anche più sapide e aromatiche e questo influenzerà anche l’aromaticità. Magra ed elastica da giovane , più grasso saporito e gustoso ad età più avanzate.

Ad esempio l’agnello da latte che nell’antica tradizione Romana è denominato abbacchio, viene macellato a 3-4 settimane e alimentato solo col latte, questo darà profumi delicati e sentori di latte, ma comunque intensi data la tipologia dell’animale.

Il vitello avrà carni delicatamente rosse e tenere. Invece razze come la Chianina, la Piemontese, la Marchigiana possiedono sapori più intensi, persistenti complessi per poi arrivare ad equinI come cavalli e asini con tenerezza diversa in base all’età dell’animale, ma anche una decisa tendenza dolce dovuta al glicogeno contenuto.

La tenerezza della carne dipenderà anche da come è stata condotta la macellazione e la frollatura, che avviene a temperature vicino allo zero demolendo le fibre muscolari e rendendoo la carne più frolla, più morbida.

SOLO ALCUNI ESEMPI DI COME ABBINARE LA CARNE AL VINO CON TUTTE LE SUE COTTURE,ETÀ E CONDIMENTI

Tutto questo quindi i porterà ad abbinare ad ogni tipo di carne, taglio, cotto in modo differente, un diverso calice per cercare un equilibrio tra cibo e vino di modo da poter arricchire il nostro palato con le note nitide e persistenti di entrambi gli attori al tavolo.

Quindi la lunga succulenza di una Bistecca alla Fiorentina, con la sua muscolatura saporifera avrà bisogno di un vino con elevata alcolicità, intensità e persistenza al palato, come un Chianti, un Brunello e tutta la scuderia di questa tipologia di vini.

Con un aromatico Gulash o nostro autoctono spezzatino o stracotti o brasati, per contrastare la scivolosità che sarà prodotta al palato, oltre che l’infinito ricordo gusto olfattivo provocato, utilizzeremo nuovamente vini caldi e di corpo.

Le sfide diventano ancora più ardue e il mito della carne abbinata ai vini rossi per definizione, inizia a vacillare quando la Carne è cruda a carpaccio e quindi spicchera la tendenza dolce sprigionata e se la arricchiamo con funghi o tartufo, dovremo contrastarena cnhe l’aromaticità, senza usare tannino che andrebbe in contrasto con gusti comunque forti e invadenti. In questo caso mesceremo un elegante Chardonnay o un bifronte Moscato secco, apparentemente dolce al palato, ma fresco e giustamente aromatico.

Se ad esempio sfoderiamo il Foie gras, volendo esagerare, per replicare alla sua interminabile persistente aromaticità, stapperemo e mediteremo con dei blasonati calici di Sauternes o Vendemmia tardiva.

Abbacchio, Cinghiale e simili, quindi per quanto fino ad ora elencato ovviamente avranno bisogno di vini di struttura, complessi, articolati, masticabili e persistenti in bocca come un imponente Amarone della valpolicella

 

 

 

 

scheda abbinamento carne vino

Sempre in base al proprio gusto personale ma con nel proprio bagaglio qualche nozione in più, avviciniamoci ad un osso a T di una Chianina, solo col desiderio di poterne assaporare tutte le caratteristiche chiedendo al calice un supporto, come un microfono, un’amplificazione di quello che proviamo e sentiamo al palato.

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Tagliata di angus

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